Preferenza per la somministrazione sottocutanea o intravenosa di Trastuzumab in pazienti con tumore alla mammella in stadio iniziale positivo per HER2
La formulazione sottocutanea di Trastuzumab ( Herceptin ) ha mostrato una efficacia non-inferiore e un profilo farmacocinetico e di sicurezza simile nel confronto con la formulazione intravenosa in pazienti con carcinoma alla mammella in fase iniziale positivo per HER2.
Uno studio ha valutato la preferenza del paziente per Trastuzumab sottocutaneo o intravenoso nello studio internazionale e randomizzato PrefHer.
I pazienti eleggibili erano donne di età uguale o superiore a 18 anni con adenocarcinoma mammario invasivo primario confermato istologicamente e positivo per HER2, nessuna prova di malattia residua, localmente ricorrente o metastatica dopo chirurgia e chemioterapia ( neoadiuvante o adiuvante ), un performance status ECOG di 0 o 1 e una frazione di eiezione ventricolare sinistra ( FEVS ) al basale uguale o superiore a 55% prima della prima dose di Trastuzumab.
Nello studio erano consentite la radioterapia o la terapia ormonale.
Le pazienti sono state randomizzare a ricevere 4 cicli da 600 mg a dose fissa di Trastuzumab sottocutaneo adiuvante seguiti da cicli di Trastuzumab intravenoso standard, o la sequenza invertita.
La randomizzazione è stata stratificata per utilizzo de-novo versus non-de-novo di Trastuzumab intravenoso.
L’endpoint primario era la proporzione di pazienti che indicavano una preferenza generale per Trastuzumab sottocutaneo o intravenoso, valutato mediante una intervista al paziente nella popolazione per intention-to-treat valutabile ( pazienti che avevano completato entrambe le interviste e avevano ricevuto almeno una somministrazione di Trastuzumab sottocutaneo e intravenoso ).
La raccolta di dati per lo studio PrefHer era ancora in corso al momento della pubblicazione di questo studio.
Nello studio, 124 pazienti sono state assegnate in maniera casuale a ricevere Trastuzumab sottocutaneo seguito da Trastuzumab intravenoso, e 124 alla sequenza inversa.
In totale, 117 pazienti nel gruppo con prima somministrazione sottocutanea e 119 in quello con prima somministrazione intravenosa sono state incluse nella popolazione valutabile per intention-to-treat.
La somministrazione sottocutanea di Trastuzumab mediante un dispositivo di iniezione monouso è stata preferita da 216 pazienti ( 91.5%; p inferiore a 0.0001 ).
Solo 16 pazienti hanno preferito Trastuzumab intravenoso ( 6.8% ) e 4 non hanno mostrato preferenze ( 1.7% ).
Eventi avversi riportati dai medici si sono presentati in 141 delle 242 ( 58% ) pazienti durante i periodi sottocutanei aggregati e 105 delle 241 ( 44% ) durante i periodi intravenosi aggregati; 7 ( 3% ) e 5 ( 2% ) erano di grado 3; nessun paziente ha mostrato un evento di grado 4 o 5.
Il più comune evento avverso di grado 3 è stata l’influenza ( 2 [ 0.8% ] pazienti ).
In conclusione, la preferenza delle pazienti e i risultati di sicurezza dello studio PrefHer, combinati con i dati relativi alla non-inferiore efficacia e farmacocinetica e al profilo di sicurezza, hanno indicato che Trastuzumab somministrato alla dose fissa di 600 mg per via sottocutanea ogni 3 settimane rappresenta una opzione di trattamento validata e ben tollerata per il carcinoma al seno HER2-positivo, ed è il trattamento preferito dalle pazienti. ( Xagena2013 )
Pivot X et al, Lancet Oncol 2013; 14: 962-970
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